Ormai è praticamente quotidiano che colleghi si rivolgano a SIM Marina, per rappresentare insoddisfazione rappresentando situazioni di difficoltà e che sembra possano creare le premesse per la demotivazione e l’abbandono, se non fisico, perlomeno morale.
Oltre al recente comunicato stampa per chiedere l’applicazione immediata ed integrale del contratto (vedi qui), è il caso di due situazioni su cui SIM Marina è recentemente intervenuto scrivendo allo Stato Maggiore della Marina. Si tratta di questioni la cui potenziale valenza morale e motivazionale appare molto significativa.
Il rientro in sede desiderata per il personale più anziano
Una norma regolamentare della Marina Militare prevedere che per il personale che esegue un periodo di fuori sede superati i 50 anni di età, il rientro in zona desiderata avvenga dopo tre anni di permanenza in destinazione lontana invece che dopo cinque.
Diverse segnalazioni, invece, sottolineano che questa norma non sempre viene rispettata. Infatti le segnalazioni riportano che il periodo di permanenza nella destinazione indesiderata prescritto dalla normativa interna, viene oltremodo dilatato.
SIM Marina ha voluto quindi investire lo Stato Maggiore della Marina, non per interferire in tema di “impiego” che ben sappiamo non essere una prerogativa sindacale, ma per chiedere ufficialmente di rispettare l’anzianità e le norme che loro stessi hanno scritto e quindi per non creare disparità di trattamento, anche nell’interesse della FA di non avere personale demotivato.
E’ evidente che mantenere gli impegni presi e dare pari opportunità a tutto il personale siano azioni necessarie per una equa percezione dell’Amministrazione.
Il personale già soffre carichi di lavoro particolari correlati al sotto organico, che mettono a dura prova la resistenza anche dei nuclei familiari già notoriamente provati. Disinnescare questa potenziale spirale appare quindi opportuno.
Il pagamento delle funzioni superiori
Altra questione messa sul tavolo riguarda la corresponsione degli assegni per il grado superiore a quello posseduto, nel caso di imbarco con mansioni superiori.
Da qualche tempo una annotazione posta alla tabella organica delle Unità Navali permette di non corrispondere ai colleghi le indennità quando, a bordo delle Unità Navali, svolgono mansioni tabellarmente previste per il personale con grado superiore.
Anche in questo caso abbiamo chiesto allo Stato Maggiore della Marina una rivisitazione della norma, per motivare sempre più le professionalità e per non far apparire disparità di trattamento.
Le questioni rappresentante sono tante.
Questi ultimi due argomenti si sommano ai precedenti posti all’attenzione della Forza Armata. Le questioni che il personale ci segnala con una netta percezione di malcontento sono tante. Talvolta si interviene in maniera ufficiosa stante il consolidato rapporto di collaborazione e rispetto nell’ambito dei rispettivi ruoli, talvolta si scrive, altre ancora si rappresentano le problematiche sugli opportuni tavoli tecnici o politici. Preoccupa il possibile clima di sfiducia.
L’attuale oggettiva situazione
Tanti sono gli abbandoni: dimissioni, passaggio all’impiego civile, rinuncia alla prosecuzione della vita in Marina dopo i primi anni di volontariato.
Inferiori alle attese le domande di partecipazione ai concorsi per entrare in Marina, talvolta insufficienti a coprire tutte le necessità
Questa tendenza non è solo un problema quantitativo, ma anche qualitativo: con numeri così ridotti, anche la selezione potrebbe indebolirsi, compromettendo la possibilità di individuare profili realmente idonei, soprattutto per quei ruoli che in futuro richiederanno competenze di gestione del personale, leadership e alta responsabilità. È un segnale che non può essere sottovalutato.
Due domande cruciali
A questo proposito riportiamo due domande cruciali che alcuni iscritti ci hanno rivolto ultimamente, e per le quali non siamo titolati a rispondere
Per i colleghi in servizio arriverà il ricambio generazionale?
Potranno prima o poi svolgere funzioni in linea con l’esperienza e l’anzianità? (NB: Fino a quando un graduato svolgerà, ad esempio, compiti contabili la mattina e tagliare l’erba della caserma o effettuare attività di facchinaggio il pomeriggio)
La Legge 244 del 2012 non è più l’unico motivo
A parere del SIM Marina non è più tempo di additare la Legge 244/2012 a unica causa della carenza di organico. La questione vera da porsi è: le dimissioni dalla Forza Armata e le minori partecipazioni ai concorsi possono essere conseguenza anche delle situazioni che si vivono all’interno della Marina Militare?
Il nostro impegno: migliorare la vita in Marina Militare!
SIM Marina, ama la Forza Armata ed è per questo che, rinnova il suo slancio per svolgere una attenta seria e motivata attività sindacale, a favore della spina dorsale della stessa e cioè del personale militare
Vogliamo fare la nostra parte essendo assertivamente al fianco della Forza Armata quando serve senza però lesinare critiche costruttive e propositive per migliorare le sorti della Forza Armata. Crediamo fermamente che il gradiente per migliorare la vita professionale possa aumentare, anche nell’interesse dei Comandanti ed i Capi di corpo che, quali rappresentanti principi della FA, devono gestire in prima linea queste situazioni.
La pagina “Entrare in Marina”
Tanto a conferma della nostra coerenza quanto alla volontà di non lesinare critiche costruttive, diciamo ai colleghi di avere fiducia perché la situazione può migliorare.
Su questo, sito a breve, sarà aperta una pagina informativa “Entrare in Marina” con informazioni utili ed uno sportello di ascolto per chi ne ha necessità.
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