Sentenza Corte dei Conti 8/2025: cosa cambia per il riscatto dei periodi di servizio antecedenti al 1998

Sentenza Corte dei Conti 82025
La sentenza n. 8/2025 della Corte dei Conti chiarisce le regole sul riscatto dei periodi di servizio antecedenti al 1998, offrendo nuove opportunità al personale militare ancora in servizio. SIM Marina analizza gli effetti della pronuncia e invita a una valutazione previdenziale consapevole e personalizzata.

Negli ultimi giorni, la sentenza n. 8/2025 della Corte dei Conti ha generato un acceso dibattito tra il personale militare. Alcuni l’hanno interpretata come una svolta epocale, altri come una semplice puntualizzazione. Come SIM Marina, riteniamo doveroso offrire un approfondimento chiaro e responsabile, utile a orientare le valutazioni individuali e collettive.

Il contesto previdenziale: perché la sentenza è importante

Negli ultimi anni il tema del riscatto dei periodi di servizio ha assunto un’importanza crescente per il personale delle Forze Armate e di Polizia. La transizione dal sistema retributivo a quello misto o contributivo ha creato disomogeneità nei trattamenti pensionistici, spesso legate all’interpretazione dei periodi utili ai fini dell’anzianità e alla possibilità di valorizzare gli anni di formazione, accademia o corsi.

In questo scenario, la sentenza n. 8/2025 della Corte dei Conti a Sezioni Riunite rappresenta un punto di riferimento significativo. Pur non introducendo modifiche normative, essa offre un’interpretazione unitaria che chiarisce come debbano essere valutati i periodi anteriori al 1998, rafforzando la certezza del diritto e uniformando le prassi tra le diverse amministrazioni.

I punti chiave della sentenza n. 8/2025 della Corte dei Conti

L’Ufficio Tutela Amministrativa e Previdenziale del SIM Marina ha analizzato la pronuncia con attenzione, evidenziando tre aspetti centrali:

  • Il diritto al riscatto nasce nel momento in cui il servizio è stato effettivamente prestato, non al momento della presentazione della domanda.
  • Il limite massimo di 5 anni di maggiorazioni va calcolato in base alla data del servizio, non della richiesta.
  • È possibile riscattare periodi anteriori al 1998 anche se si è già superato il limite dei 5 anni, purché si tratti di periodi interamente precedenti all’entrata in vigore del D.Lgs. 165/1997.

Con questa pronuncia, la Corte dei Conti ha ribadito un principio che nel tempo aveva dato luogo a interpretazioni discordanti tra le diverse Sezioni regionali. L’obiettivo è garantire uniformità applicativa su tutto il territorio nazionale, evitando che il diritto al riscatto venga limitato da criteri temporali non coerenti con la logica della legge.

In sostanza, il momento determinante è quello dell’effettivo svolgimento del servizio, e non della successiva istanza amministrativa o del pagamento dell’onere di riscatto.

Il riferimento normativo: il D.Lgs. 165/1997

Il riferimento al D.Lgs. 165/1997 non è casuale. È proprio con questo decreto che venne introdotto il limite dei cinque anni di maggiorazioni, modificando il quadro previgente. La sentenza n. 8/2025, chiarendo che tale limite non si applica retroattivamente ai periodi interamente anteriori al 1998, ristabilisce un principio di equità contributiva: chi ha servito lo Stato in anni precedenti deve poter vedere riconosciuto quel servizio secondo le regole allora vigenti.

Questo aspetto assume particolare rilievo per il personale della Marina Militare e della Guardia Costiera, la cui carriera è spesso caratterizzata da periodi di formazione o imbarco che, se correttamente valorizzati, possono incidere in modo significativo sulla quota retributiva della pensione.

Cosa cambia per il personale militare ancora in servizio

La sentenza apre la possibilità, per il personale ancora in servizio, di valutare il riscatto a titolo oneroso di periodi pre-1998, anche in assenza di indennità operative maggiorate. Il beneficio potenziale consiste nell’incremento dell’anzianità utile ante 1995, con conseguente rafforzamento delle quote retributive A e B del trattamento pensionistico. In alcuni casi, potrebbe persino consentire il passaggio al sistema retributivo pieno fino al 2011.

Tuttavia, non sempre questa opzione risulta vantaggiosa. Il passaggio al sistema interamente retributivo, ad esempio, può comportare un assegno pensionistico inferiore rispetto al sistema misto, specie per chi ha beneficiato di avanzamenti economici negli ultimi anni di carriera.

Il riscatto dei periodi ante 1998: vantaggi e limiti

È importante ricordare che il riscatto dei periodi ante 1998 non è un diritto automatico, ma una scelta strategica che va ponderata in base alla posizione individuale. Il vantaggio economico varia in base a diversi fattori: età anagrafica, grado, indennità percepite, tipologia di incarichi e prospettiva di pensionamento.

Per esempio:

  • un militare che al 31 dicembre 1995 aveva maturato 17 anni di servizio utile potrebbe ottenere un beneficio sostanziale, raggiungendo la soglia dei 18 anni necessari al sistema retributivo pieno;
  • viceversa, chi ha già consolidato il diritto al retributivo potrebbe non trarre vantaggi significativi, anzi rischiare un calcolo meno favorevole.

Il principio da seguire è quello della valutazione personalizzata: ogni carriera è unica, e la convenienza di un riscatto dipende dalla composizione complessiva dei periodi utili e dal tipo di sistema pensionistico applicabile.

Per questo motivo, prima di intraprendere qualunque richiesta di riscatto, è essenziale simulare il trattamento futuro con il supporto di esperti previdenziali. Una consulenza tecnica consente di evitare errori costosi e di orientare le scelte verso la soluzione più sostenibile.

La sentenza si applica al personale già in ausiliaria o in quiescenza?

Purtroppo no. Il personale già in pensione non rientra nel perimetro applicativo della sentenza, poiché il diritto al riscatto può essere esercitato solo da chi è ancora in servizio. Chi è in ausiliaria o in quiescenza non può quindi richiedere la riliquidazione del trattamento in base ai nuovi criteri, a meno che non siano pendenti procedimenti amministrativi già avviati prima della cessazione dal servizio.

La tutela di SIM Marina: accompagnare ogni collega in una scelta consapevole

La linea di SIM Marina non è quella di generare aspettative irrealistiche, ma di offrire strumenti di comprensione e tutela.
La sentenza 8/2025 è un’opportunità da maneggiare con competenza, non una scorciatoia. L’obiettivo è accompagnare ogni collega in una scelta consapevole, garantendo informazioni trasparenti e consulenza qualificata.

SIM Marina continuerà a vigilare affinché ogni chiarimento giurisprudenziale si traduca in tutela concreta per il personale.
La nostra azione resta fondata su sobrietà, competenza e ascolto: valori che ci guidano nel promuovere diritti, non illusioni.

Per un quadro più ampio sulle regole di calcolo della pensione, leggi anche La previdenza del personale militare: regole, calcolo e prospettive future

Per approfondimenti o per valutare la tua posizione previdenziale, contatta l’Ufficio Tutela Amministrativa e Previdenziale di SIM Marina a info@simmarina.com

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