Come diventare palombaro nella Marina Militare: formazione, storia e sbocchi di carriera

Due palombari della Marina Militare fissano sott’acqua una mina navale utilizzando funi, immersi in un ambiente marino con attrezzature da immersione e bolle d’aria visibili.
Il percorso per diventare palombaro nella Marina Militare: requisiti, formazione, specializzazioni e sbocchi di carriera nei reparti subacquei del COMSUBIN. Una professione d’élite tra immersioni profonde, operazioni EOD e missioni strategiche.

Diventare palombaro nella Marina Militare italiana significa intraprendere una carriera ad altissima specializzazione, fatta di disciplina, addestramento estremo e capacità tecniche d’élite. In questo articolo scoprirai tutto il percorso che porta a operare nel prestigioso Gruppo Operativo Subacquei (G.O.S.) del COMSUBIN, dalle origini storiche fino agli incarichi più avanzati.

Le origini della scuola Palombari

La prima Scuola Palombari venne istituita a Genova il 24 luglio 1849, su proposta del generale Della Bocca, allora Ministro della Guerra e della Marina del Regno di Sardegna.

Nel 1884, la Direzione Generale d’Artiglieria e Torpedini emanò le prime norme tecniche e operative per i palombari (circolare n. 795 del 7 aprile 1884). In esse si stabiliva che:

“Il certificato di palombaro potrà essere emanato dal Comando della Nave Scuola Torpedinieri.
Ottenevano il certificato di Palombaro di Prima Classe coloro che avevano operato per almeno un’ora e mezza a una profondità di venti metri, mentre il certificato di Seconda Classe spettava a chi avesse raggiunto almeno i dieci metri.”

Il 10 novembre 1910, la scuola fu trasferita nel comprensorio del Varignano, dove rimase fino a dicembre 1934, svolgendo corsi ordinari e di perfezionamento per palombari. A dirigerla era un Tenente di Vascello, con a capo tre sezioni operative: artificieri, minatori e palombari.

Il Corso Ordinario aveva una durata di sei mesi. Per essere ammessi, era necessario saper leggere e scrivere correttamente sotto dettatura e avere conoscenza dei numeri.

Rispetto al passato, il programma formativo si era ampliato, sia per contenuti teorici che per attività pratiche. In particolare, durante il conflitto bellico in corso, la preparazione richiedeva standard più elevati. Furono introdotti anche stage operativi con armi subacquee e terrestri, per mostrare agli allievi gli effetti reali delle esplosioni in contesti difensivi e offensivi.

Infine, il 15 febbraio 1960 nacque ufficialmente il Raggruppamento Subacquei ed Incursori “Teseo Tesei” (COMSUBIN), che integrò i palombari nel suo Gruppo Operativo Subacquei (G.O.S.).

Come si accede al corso per diventare palombaro

Per accedere al corso per palombari della Marina Militare, è necessario essere già arruolati nella Forza Armata, come Volontari in Ferma Prefissata (VFP1 – VFP4) o personale in servizio permanente. L’ingresso alla specialità è riservato al personale interno, selezionato attraverso un iter di valutazione estremamente rigoroso.

Le prove di selezione comprendono:

  • accertamenti psicofisici e test attitudinali;
  • esami medici specialistici compatibili con l’attività subacquea professionale;
  • prove di efficienza fisica, tra cui corsa, nuoto, apnea e resistenza;
  • valutazioni sulla capacità di adattamento all’ambiente operativo acquatico e alla vita militare ad alta intensità.

Solo i candidati che superano tutte le fasi vengono ammessi al corso, che rappresenta uno dei percorsi più selettivi e impegnativi dell’intera Marina Militare.

Formazione e tirocinio operativo

Al termine di questo corso di formazione particolarmente impegnativo, il candidato che supera tutte le prove riceve il prestigioso basco da palombaro ed entra ufficialmente a far parte del Gruppo Operativo Subacquei (G.O.S.), uno dei reparti operativi del Raggruppamento Subacquei ed Incursori “Teseo Tesei” (COMSUBIN), con sede nel paese di Le Grazie, in provincia di La Spezia.

Dopo il corso, il neo-palombaro affronta un breve tirocinio integrativo, durante il quale, affiancato da operatori esperti, ha modo di:

  • familiarizzare con le apparecchiature per immersioni di ultima generazione, dagli autorespiratori ad aria ai rebreathers a miscela elio/ossigeno;
  • acquisire le prime esperienze operative nel campo dei lavori subacquei, in condizioni operative simulate o reali.

Con l’esperienza maturata sul campo e l’assunzione progressiva di compiti sempre più articolati, il palombaro consolida le proprie competenze e ottiene incarichi di crescente responsabilità.

Al termine di questo lungo periodo di apprendistato, è pronto per essere assegnato ai Reparti Subacquei, presenti in diverse località strategiche lungo la penisola.

Questi reparti garantiscono una presenza costante sul territorio nazionale, un’elevata capacità d’intervento in tempi rapidi, il supporto operativo a missioni di varia natura, tra cui:

  • neutralizzazione di ordigni esplosivi subacquei,
  • sorveglianza e sicurezza dei fondali portuali e militari,
  • supporto a operazioni navali e soccorso sommergibili,
  • ricerche e recuperi in profondità,
  • interventi in scenari di emergenza e protezione civile.

Grazie a questa capillarità operativa e all’altissimo livello tecnico e professionale, i palombari svolgono un ruolo fondamentale nella sicurezza marittima e nella tutela degli interessi strategici del Paese.

Le specializzazioni operative del G.O.S.

I palombari possono essere impiegati all’interno del Reparto Pronto Impiego (R.P.I.) del G.O.S., dove operano in nuclei specializzati ad alta qualificazione tecnica. Tra questi:

Nucleo E.O.D. (Explosive Ordnance Disposal)

Un’élite di artificieri subacquei addestrati per intervenire nella neutralizzazione di ordigni esplosivi collocati sott’acqua, in contesti ad alto rischio e spesso in tempi molto ristretti.

Nucleo Iperbarico

Composto da operatori specializzati in immersioni in saturazione, in grado di operare a profondità estreme fino a 250 metri, per interventi tecnici complessi e missioni di lunga durata.

Nucleo S.P.A.G. (Submarine Parachute Assistance Group)

Unico nel Mediterraneo, questo team è formato da operatori subacquei aviolanciabili, pronti a fornire soccorso a naufraghi di sommergibili che, in situazioni d’emergenza, sono costretti ad abbandonare il battello attraverso la fuoriuscita individuale.

Altri incarichi prestigiosi per i palombari

Oltre ai nuclei specializzati, i palombari possono essere impiegati in unità strategiche:

Nave ANTEO

Un altro incarico di grande prestigio per i palombari è quello di prestare servizio a bordo di Nave ANTEO, un’Unità Navale speciale alle dipendenze del COMSUBIN. Questa nave è dotata delle più moderne e complesse apparecchiature per il supporto alle immersioni profonde e il soccorso a sommergibili in avaria.

Unità Cacciamine e Nuclei S.D.A.I.

I palombari possono inoltre essere impiegati a bordo delle Unità di Contromisure Mine (cacciamine), dove svolgono operazioni di neutralizzazione di ordigni esplosivi.

Un ulteriore impiego altamente specialistico avviene all’interno dei sei Nuclei S.D.A.I. (Sminamento Difesa Antimezzi Insidiosi), distribuiti sul territorio nazionale nelle sedi di: La Spezia, Napoli, Taranto, Augusta, Cagliari, Ancona, La Maddalena.

In questi reparti, i palombari operano in squadre di artificieri subacquei, garantendo:

  • prontezza operativa;
  • alta competenza tecnica nelle operazioni di disinnesco di ordigni bellici residuati;
  • gestione di lavori subacquei complessi in ambienti spesso ostili e difficili da raggiungere.

Percorsi di carriera per i palombari: ufficiali, sottufficiali e truppa

I percorsi di carriera all’interno della specialità palombaro sono molteplici e variano in base al ruolo di appartenenza.

Ufficiali

Gli Ufficiali iniziano il loro percorso assumendo la gestione di una sezione operativa, all’interno del G.O.S. oppure a bordo di Nave Anteo. Con l’aumentare dell’esperienza e l’avanzamento di grado, possono ambire a ruoli di comando sempre più elevati, come:

  • Comandante di un Nucleo S.D.A.I.
  • Comandante del Reparto Pronto Impiego

Attraverso la frequenza di corsi di formazione specialistica in Italia e all’estero, e con l’assunzione di incarichi sempre più complessi, gli ufficiali possono raggiungere le posizioni più prestigiose, tra cui:

  • Capo Servizio Subacqueo di Nave Anteo, figura chiave dell’intera attività dell’Unità Navale;
  • Comandante del Gruppo Subacquei;
  • Comandante del Gruppo Operativo Subacquei, uno degli incarichi più alti e prestigiosi del settore.

Sottufficiali, Graduati e Truppa

Per i Sottufficiali, i Graduati e il personale di truppa, il percorso prevede una lunga e stimolante attività operativa. Partendo come operatori neo-brevettati, possono rapidamente diventare tra i palombari più specializzati al mondo.

Anche in questi ruoli è possibile acquisire competenze tecniche di altissimo livello, come:

  • Artificiere subacqueo
  • Pilota di R.O.V. (veicoli filoguidati capaci di raggiungere i 2000 metri di profondità)
  • Paracadutista operativo
  • Operatore abilitato alle immersioni profonde

Il continuo aggiornamento tecnico e operativo consente anche al personale non ufficiale di ricoprire incarichi altamente qualificati e determinanti per la sicurezza e l’efficacia delle missioni subacquee.

La carriera da palombaro nella Marina Militare rappresenta una delle strade più affascinanti e impegnative nelle Forze Armate italiane. L’alto livello di addestramento, l’impiego in contesti internazionali e l’elevata specializzazione rendono questa figura unica nel panorama militare e subacqueo.

Domande frequenti (FAQ)

Chi può diventare palombaro nella Marina Militare?

Possono diventare palombari i militari già arruolati nella Marina che superano una selezione molto rigorosa, composta da accertamenti psicofisici, prove attitudinali e test fisici. Sono richieste ottime capacità natatorie, resistenza allo stress e disciplina operativa.

Quanto dura il corso per diventare palombaro?

Il corso base ha una durata di circa 11 mesi più tirocinio integrativo operativo sotto la guida di operatori esperti, per consolidare le competenze tecniche e pratiche acquisite.

In quali ambiti opera un palombaro militare?

I palombari operano nei reparti subacquei della Marina Militare, a bordo di unità navali speciali come Nave Anteo, nei nuclei EOD e S.D.A.I., e in numerosi contesti operativi, sia a livello nazionale che internazionale, inclusi scenari di emergenza, missioni di bonifica e supporto subacqueo tecnico-logistico.

Quali sono gli sbocchi di carriera per un palombaro?

La carriera di un palombaro può svilupparsi in diversi ambiti: gli ufficiali possono arrivare a comandare reparti operativi o l’intero Gruppo Subacquei, mentre i sottufficiali e truppa possono specializzarsi in ruoli di alta competenza tecnica, come artificieri subacquei, piloti di R.O.V., paracadutisti o operatori di immersione in saturazione.

In quali specializzazioni può formarsi un palombaro?

Durante il percorso professionale, un palombaro può conseguire specializzazioni avanzate come: E.O.D. (artificiere subacqueo), Nucleo Iperbarico (immersioni profonde in saturazione), S.P.A.G. (subacquei aviolanciabili per soccorso a sommergibili), pilota R.O.V. (veicoli filoguidati fino a 2000 metri).

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