Istituita nel 2014
Fu istituita nel 2014 per stimolare l’interesse delle comunità verso il suo stato di salute con il coinvolgimento di scienziati, enti governativi, associazioni e imprese in un programma condiviso per la protezione degli oceani: l’ Ocean Decade, il programma decennale (2021-2030) sostenuto dall’UNESCO.
Il “mare nostrum” culla di culture diverse
Chiamato dai Romani “Mare Nostrum”, è stato la culla delle culture più antiche nella storia dell’umanità, teatro di scambi culturali e commerciali di molti popoli.
Il Mediterraneo si collega attraverso lo Stretto di Gibilterra con l’Oceano Atlantico, che è la sua unica fonte di rinnovamento e rifornimento d’acqua. Bagna 22 Paesi e la sua profondità media si aggira sui 1500 metri, (quella massima è di 5270 metri) il che lo rende il mare chiuso più profondo del mondo. Nonostante sia un mare chiuso, ha una particolare circolazione delle acque per lo più dovuta ai venti, che comporta un costante ricambio d’acqua e l’ingresso di specie animali appartenenti all’Oceano.
Mediterraneo tesoro di biodiversità è chiamato anche mare dei vulcani
È un tesoro di biodiversità: pur avendo solo una superficie di circa l’1% di tutta la superficie acquea del pianeta, ospita oltre 12000 specie marine e mediamente l’8% della biodiversità marina mondiale.
E’ chiamato anche il “Mare dei Vulcani”: solo nei mari italiani, in particolare nel Tirreno, esistono 13 vulcani, tra i quali il Marsili, che è il vulcano sommerso più grande d’Europa.
Questo mare ha ben due Barriere coralline
Non si tratta di “barriere coralline” nel senso di grandi formazioni come la Grande Barriera Corallina australiana perchè ubicate a profondità maggiori rispetto a quelle tropicali, tra i 30 e i 55 metri.
Una si trova sul litorale romano, al largo di Capocotta, tra Ostia e Torvaianica, ed è costituita da una prateria di gorgonie a poche miglia dalla costa capitolina.
L’altra barriera è in Puglia. Si trova di fronte alla costa di Monopoli ad una profondità di circa 40-55 metri e la sua estensione è di circa 200 km nel tratto tra Bari e Otranto. Si tratta di una scogliera di madrepore mesofotiche (coralli che vivono in presenza di poca luce tra i 30 e 100 metri di profondità) scoperta nel 2019 e popolata da oltre 200 specie diverse.